Lunedì, 26 Agosto 2013 19:35

Comunicato stampa di presentazione della XX International Summer School on Religions

Scritto da  Gerardo

XX International Summer School on Religions: Conflitti sociali, religioni e Mediterraneo
San Gimignano (SI), 28 Agosto - 1° Settembre 2013.
Nel seguito, trasmettiamo il comunicato stampa di presentazione della Summer School e un ultimo aggiornamento sul programma.




Conflitti sociali e religione nel Mediterraneo.
Riflessioni teoriche e studi di caso


A cura di Arnaldo Nesti, Giovanna Campani, Luigi Berzano, Enzo Segre, Andrea Spini


L’evento internazionale che caratterizza da anni la stagione estiva di San Gimignano quest’anno si presenta di una particolare attualità. Dal 28 agosto al 1 settembre a San Gimignano sarà al centro lo scenario del Mediterraneo.

Accanto all'unità storico-culturale e geografica, vi sono numerosi fattori di divisione che contrassegnano il Mediterraneo, specialmente adesso. Dal punto di vista politico, ad esempio, nel bacino del Mediterraneo oggi si sono sviluppati modelli politici diversi: democrazie liberali compiute, regimi più o meno autocratici o regimi in transizione . Sul piano economico, poi, i paesi del Mediterraneo sono interessati da forti disparità di sviluppo. Vanno anche aggiunti gli stereotipi ancora diffusi tra i popoli del Mediterraneo che alimentano incomprensioni e intolleranza; l'Occidente viene spesso demonizzato per i valori materiali che incarna e diffonde attraverso politiche ritenute "neo-imperialiste", mentre nei paesi europei l'Islam è visto talvolta come un pericolo ed una minaccia alla stabilità del mondo occidentale. Il Mediterraneo certamente non appare come un "lago di pace".

La religione, in modo particolare, è un elemento importante che distingue il Mediterraneo, che è la culla delle religioni monoteistiche (l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam). In realtà la storia ha visto ripetutamente le religioni alimentare anche le guerre (come ad esempio la guerra di Bosnia) sfatando il falso mito della religione come fattore unificante di pace. Inoltre, la laicità dello Stato, un passaggio che il Cristianesimo ha già compiuto da tempo, non si è affermata in ugual misura in tutti i paesi del Mediterraneo; in alcuni paesi arabi l'Islam regola la vita pubblica e privata e si contesta la modernità che separa le due sfere e attribuisce alla dimensione religiosa una valenza meramente intimistica e personale. In questi anni, si è reso complesso lo scenario religioso. Sono emblematici i nodi della “primavera araba”. Altro è la teoria altro la pratica e quando l’opposizione va al governo si dimostra fragile. Non solo i partiti islamici ovunque sono emersi col carisma della pulizia morale, ma in breve finiscono nelle braccia della corruzione, finendo col creare disillusione. In Tunisia ed in Egitto si registrano tensioni fra Fratellanza Musulmana e Salafiti. Da quando hanno strappato il potere dalle mani di Hosni Mubarak, i fratelli musulmani hanno perso parte del sostegno di cui godevano ma già sembra che i militari stiamo pensando al loro ritorno. Nel frattempo a livello diffuso i fratelli musulmani sembrano qualificarsi per la loro abilità a promettere ma non mantenendo poi alcunché. Che dire poi della Turchia?

La visione che emerge da questa rapida descrizione è quella di un Mediterraneo frammentato e conflittuale nonostante l'eredità culturale comune. Eppure i processi di cooperazione regionale in corso nell'area (in particolare il Partenariato Euro Mediterraneo) rivelano la consapevolezza degli attori regionali che la gestione dei problemi che affliggono il bacino del Mediterraneo impone strategie comuni. Anche il Mediterraneo è investito dai processi globali legati alla perdita di poteri dello stato (il fenomeno della crisi dello stato-nazione), con la conseguente redistribuzione dei ruoli che coinvolge anche attori non-statali, e da minacce alla sicurezza che sono sempre più transnazionali. Lo stato-nazione non possiede gli strumenti per risolvere autonomamente questioni spinose come il degrado ambientale, la scarsità delle risorse naturali come l'acqua, la sperequazione della distribuzione della ricchezza, lo sviluppo economico fortemente diseguale, la crescita demografica incontrollata che alimenta i flussi migratori dalla costa meridionale a quella settentrionale del Mediterraneo. Tutti questi problemi richiedono strategie di cooperazione multilaterale. L'instabilità politica, le tensioni socio-economiche o politico-territoriali costituiscono inoltre rischi anche per la stabilità sub-regionale e condizionano i rapporti sud-sud. La necessità di affrontare congiuntamente le sfide alla sicurezza impone quindi la cooperazione multilaterale come una componente obbligatoria delle relazioni tra i paesi del Mediterraneo. L’approdo sulle spiagge di migliaia e migliaia di donne e di uomini alla ricerca della sopravvivenza mentre da una parte si denuncia la tragedia di migliaia di persone che non hanno potuto reggere la sfida del mare e quindi sono finiti nel vortice dei fonti marini, sta a rendere il Mediterraneo un cimitero storico della speranza.

Un benvenuto ai partecipanti alla ventesima International Summer School: alle decine di studiosi del Progetto Spring Arab e a tutte le personalità che si daranno appuntamento, un saluto speciale vada ai rappresentanti messicani dell’Uam e ai delegati dell’Interparlamentary Assembly Orthodoxy che ci onorano della loro attenzione in occasione del loro ventesimo anniversario.
(a.n.)


Da qui puoi scaricare il programma aggiornato della XX Summer School on Religions.
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